Social media: tre tendenze per il 2021

Il 2020 è stato un anno drammatico a causa della pandemia da Covid-19 e anche per la comunicazione e il marketing sono stati 12 mesi di grandi alti e bassi, sfide e rischi. Molti non vedono l’ora di lasciarsi alle spalle un anno così infausto. E il 2021 cosa porterà in termini di comunicazione social? Secondo “Social Media Trends 2021”, un recente studio realizzato da Talkwalker e Hubspot, il tono del 2021 sarà modellato dalle “quattro C”, generate in particolare a causa dell’emergenza Covid-10: 

  • Community;
  • Contactless;
  • Cleanliness;
  • Compassion

Il rapporto  mette in evidenza che questi quattro fattori hanno già segnato parte del 2020 in tema di tendenze online e continueranno a essere fattori rilevanti anche nel prossimo anno. Le aziende dovranno perciò adattare i loro contenuti e le loro strategie di comunicazione tenendo presente questi capisaldi. Non solo però. “Social Media Trends 2021” ha fatto emergere anche altri temi caldi che i brand dovrebbero prendere in considerazione nel 2021. 

  • Il marketing “confidenziale”

La pandemia ha reso ancora più necessario per le aziende l’obiettivo di creare una connessione con i consumatori: non è più il tempo di lanciare un messaggio nella grande rete web e sperare in un riscontro positivo. Nell’epoca post Covid, molto sarà incentrato su colloqui, connessioni, dialoghi. In altre parole, instaurare conversazioni con i consumatori per costruire solide relazioni e creare nuove opportunità di vendita. Talkwalker prevede che il 2021 porterà alla realizzazione del potenziale del marketing “conversazionale”: i clienti si sentiranno sempre più coinvolti, grazie al ricorso a conversazioni, chatbot, messaggi sociali, chiamate e altro ancora. Si tratta di costruire relazioni attraverso contenuti personalizzati e one-to-one.

  • Non solo vendere

Dal lato dei potenziali clienti, l’obiettivo non è più solo quello di far accettare loro la vendita di un prodotto. Per i clienti del mondo globalizzato ancora di più dalla pandemia, al contrario, sono le informazioni e le storie oggi a contare di più. Fondamentale per le aziende, quindi, ripartire dal coinvolgimento e dalle tematiche sociali più stringenti e di attualità,  per sviluppare coinvolgimento e fidelizzazione. Raccontare una storia ai clienti, oggi, significa soprattutto fare in modo che possano farne parte anche loro in modo proattivo. 

  • L’ascesa della disinformazione digitale

L’industria del marketing deve aspettarsi dal 2021 anche i 12 mesi durante i quali marchi e i canali social media si concentreranno sempre di più sulla battaglia contro le “fake news”. I social media per anni, anche per propria natura, hanno contribuito a rendere fin troppo labile il confine tra realtà e finzione: dalle vite plastificate di alcuni instagrammer, agli account parodia su Twitter. La crisi sanitaria legata al Covid-19 ha però portato in primo piano la questione della disinformazione. Le nostre società stanno affrontando tutte le incertezze legate alla pandemia: uno scenario confuso, difficile, caotico che ha contribuito a generare nuclei sparsi di disinformazione. Da febbraio 2020 in poi,  il volume delle citazioni di notizie false, contenuti di disinformazione e teorie del complotto è aumentato notevolmente. L’improvviso aumento dei casi di Covid-19 ha creato una sorta di “vuoto” di informazioni: gli utenti delle piattaforme social  andavano sempre più a caccia di informazioni sulla pandemia globale, riscontrando grosse difficoltà nell’identificazione di una fonte autorevole di cui potersi fidare.

Author: Redazione

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