Instagram, più severità verso i bot: verifica video per account sospetti

Ai primi di giugno, un aggiornamento della piattaforma, che ha probabilmente inciso sull’algoritmo di Instagram, ha cominciato a scatenare un vero e proprio panico, soprattutto tra gli influencer attivi sul social media. Un messaggio da parte di Instagram, infatti, informava gli utenti di blocchi temporanei di determinate funzioni, come per esempio quella del follow. Una situazione a oggi ancora piuttosto “misteriosa”, rispetto alle cause scatenanti: l’ipotesi più plausibile è che, a seguito degli aggiornamenti della piattaforma, sia stato ulteriormente ridotto il limite del numero consentito di azioni all’ora (precedentemente era 60 azioni in 60 minuti), determinando il blocco. Una prima osservazione che scaturisce da questa vicenda riguarda la natura dei profili maggiormente colpiti: si trattava, infatti, prevalentemente di utenti che hanno fatto ricorso ai bot, anche se risultano bloccati anche tanti profili che non si sono serviti di automazioni. Sebbene ancora non sia chiara la ragione legata all’introduzione di questo nuovo limite, non può sfuggire il dato di un controllo maggiore di Instagram nei confronti dei profili che ricorrono alle automazioni per aumentare like e follower. Che Instagram voglia diventare più umano?

Instagram sta cambiando, rapidamente e sotto i nostri occhi. Restare al passo non sarà facile ma è necessario per migliorare la gestione e l’utilizzo dei nostri profili su questa piattaforma e per prendere coscienza che va intrapresa una strada diversa da quella percorsa fino a questo momento. 

Da giugno in poi, infatti, stiamo assistendo a modifiche decise delle policy del social media di proprietà di Facebook che, dal 2013 in poi, ha conquistato il mondo con un’ascesa vertiginosa e ha contribuito alla creazione della discussa figura degli influencer. 

L’era dei like sta tramontando

Un focus maggiore sulle storie, sul racconto, sull’esperienza reale delle persone e non sulla pressione che ottenere un like può rappresentare è la premessa al secondo, dirompente aspetto della nuova policy di Instagram, che sta facendo discutere il pianeta. A luglio 2019, è stato annunciato che la piattaforma avrebbe oscurato il numero dei like ottenuti dai contenuti condivisi dagli utenti. Per capire appieno la portata rivoluzionaria di questa decisione, bisogna fare un passo indietro e riflettere sulla pervasività dei meccanismi psicologici generati dall’epoca dei like. Il “cuoricino” apposto a foto e video, uno dei pochi elementi interattivi di Instagram, ha negli anni assunto un peso enorme nelle dinamiche di marketing e comunicazione del social media: il like infatti rappresenta la validazione dei contenuti postati dagli utenti, ma anche un attestato di soddisfazione che arriva dall’esterno. Questo aspetto può indurre ansia e preoccupazione quando le aspettative non coincidono con la realtà. E qui siamo arrivati a riflettere sul lato più “oscuro” di Instagram, quello collegato ai condizionamenti e all’effetto “gregge”: gli utenti sono maggiormente invogliati a mettere like a contenuti che ne hanno già tanti. È su questo punto che la nuova policy prova a fare la differenza e a invertire questa rotta: oscurare i like, secondo Instagram, può stimolare gli utenti a concentrarsi maggiormente sulla qualità dei contenuti condivisi, sui valori e sul messaggio.  

Speriamo che questo test rimuoverà la pressione di quanti like riceverà un post, in modo da poterci concentrare sulla condivisione delle cose che amiamo. Questo cambiamento può aiutare le persone a concentrarsi meno sui like e a raccontare la loro storia”. Così Mia Garlick, direttore della policy di Facebook Australia e Nuova Zelanda, introduceva la nuova strategia di Instagram. Una riflessione che centra i punti fondamentali di questa nuova strada. Il like, in questi anni una sorta di “calamita” delle azioni di marketing, al punto da contribuire alla nascita di un vero e proprio “blackmarket” dei profili falsi, diventa, secondo queste intenzioni, solo un aspetto come un altro. Per giudicare un influencer e il suo valore aggiunto su Instagram, diventano importanti altre metriche, maggiormente incentrate sulla qualità e definite sui target di mercato da raggiungere.  

A testimonianza della lotta verso l’eliminazione dei bot, Instagram ha iniziato a chiedere, ad account considerati sospetti, un test video per verificare la veridicità dell’account. Video che saranno successivamente analizzati entro 30 giorni ed eliminati, nel caso in cui non rispettino le regole previste dal social del gruppo Meta.
Una lotta verticale, per una piattaforma sempre più meritocratica, a prova di sistemi di automarketing.

Author: Redazione

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