Quando l’intelligenza artificiale generativa incontra i social media verso quale strada sta andando la comunicazione? E’ la domanda alla quale, nei prossimi anni, saranno chiamati a rispondere strateghi, social media marketer, comunicatori digitali. Le principali piattaforme di social media, a cominciare da Meta e Snap, sono già da tempo impegnate nello sviluppo dei propri chatbot e modelli linguistici basati sull’Open AI. Strumenti che potenzialmente hanno ancora tanti percorsi da esplorare in termini di funzionalità e sviluppo tecnologico. Tuttavia a oggi è difficile valutare con precisione se i modelli basati sull’Open AI riusciranno a diventare una nuova fonte di guadagni o a evitare i disastri della disinformazione, come avvenuto nel caso della ChatGPT.
Meta e Snap ci provano, via ai progetti di intelligenza artificiale generativa
I nuovi prodotti di IA generativa di Meta e Snap differiscono ampiamente nella loro implementazione e nelle prospettive. Vediamo in che modo.
Snap ha rilasciato il suo nuovo chatbot, “My AI”, alimentato da ChatGPT e disponibile per i 2,5 milioni di utenti Snapchat Plus paganti. L’intelligenza artificiale “My AI” è orientata alla scrittura di haiku, ricette, itinerari di viaggio, risposte a domande e curiosità e altri contenuti ricreativi o artistici. Snap è in grado di memorizzare tutte le interazioni My AI per la ricerca e lo sviluppo. L’azienda ha messo in guardia dal rivelare segreti a My AI o dal fare affidamento su di essa per un consiglio, perché la cattiva gestione delle informazioni, come avvenuto per ChatGPT, potrebbe ugualmente verificarsi con gravi rischi per la privacy dei dati personali.
Nel frattempo, anche Meta ha svelato il suo nuovo modello linguistico, LLaMA (Large Language Model Meta AI), una vasta raccolta di linguaggi di dimensioni variabili. Meta renderà la raccolta di modelli linguistici LLaMA disponibile, su richiesta, al governo federale statunitense, alla società civile e alle organizzazioni di ricerca accademiche. Le sue applicazioni aziendali non sono tuttavia ancora chiare.
Effetto vaso di Pandora?
C’è un enorme rischio in questo percorso: la ricerca di nuovi margini di profitto può spingere le aziende a scatenare la propria tecnologia basata sull’intelligenza artificiale generativa in modi irresponsabili o addirittura illegittimi? La risposta probabilmente dipende da se e come entrambe le piattaforme riusciranno a monetizzare i nuovi programmi basati sull’IA generativa. Finora, le aziende che utilizzano le piattaforme non sembrano particolarmente entusiaste tanto di LLaMA quanto di My AI. A oggi i modelli sembrano più la novità del momento che un’opportunità di branding. Le chance però che qualcuno, abbastanza presto, possa utilizzare queste tecnologie per aumentare i profitti e portare la comunicazione social a un nuovo livello sono molto alte.
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