Gli influencer? Adesso li creano le aziende!

Anni di rapporto tra amore e odio ma oggi sono proprio le aziende a cercare e a formare i tanto criticati influencer. Dopo aver a volte abbracciato e a volte contrastato il fenomeno, le grandi aziende oggi puntano sempre di più a rendere i propri dipendenti i primi creatori e influencer del marchio. Attraverso specifici programmi di formazione e supporto. La speranza è che i dipendenti possano diventare ambasciatori dei valori e dei prodotti aziendali, condividendo autenticità e onestà dall’interno delle dinamiche aziendali. 


Per le aziende, però, il rischio è quello di contribuire a creare una nuova leva di influencer con una popolarità tale da spingerli ad abbandonare il lavoro quotidiano per diventare creatori a tempo pieno.

 

A caccia di influencer. Ecco il “People marketing”

L‘influencer professionista potrebbe presto essere un lavoro per il quale candidarsi nelle aziende più importanti. Tra i big player globali, si segnala Cisco che offre corsi di formazione a tutti i suoi 83 mila dipendenti. L’obiettivo è quello di sviluppare figure come quella del talent influencer, consentendo persino ai dipendenti di occuparsi dei social aziendali dell’azienda per un giorno. United Airlines ha un team di 50 influencer interni, che vanno dagli assistenti di volo agli addetti ai bagagli. Ericsson forma i dipendenti su come ottenere più follower e su come realizzare video.

 

TikTok è il LinkedIn della Gen Z?

 

“Il LinkedIn della Generazione Z si chiama TikTok”. A scriverlo è Forbes, l’autorevole bibbia del business. Ecco perché non è difficile immaginare come mai le aziende, soprattutto le più grandi, vogliono che i dipendenti siano coinvolti attivamente nella realizzazione del messaggio. Zippia, una piattaforma di ricerca di lavoro, ha rilevato che il 57% delle persone in cerca di lavoro utilizza i social media per conoscere meglio caratteristiche e valori delle aziende

Recentemente #corporatetiktok, un hashtag che aggrega video su consigli per fare carriera e trovare lavoro, ha totalizzato 3 miliardi di visualizzazioni, mentre #worktok ha 1,5 miliardi di visualizzazioni. Dati che evidenziano una realtà: oggi c’è un grande potenziale per mettere le opportunità di lavoro al centro delle conversazioni digitali e le piattaforme social possono contribuire a promuovere nuove competenze ed esperienze. 

 

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Author: Redazione

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