Meta, e se la realtà virtuale servisse a renderci più colti?

Meta sta cercando di dare una sferzata positiva alla visione del metaverso sulla quale ha puntato ormai da tempo. Tra critiche, polemiche e scetticismo sui rischi di una tecnologia troppo invasiva e potenzialmente sostitutiva dell’uomo, Meta cerca di proporre un’idea di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR) più umanizzante e destinata al settore dell’education. Il gigante tech ha infatti recentemente avviato un protocollo sperimentale di collaborazione con 15 università statunitensi per facilitare le lezioni in modalità “realtà virtuale”, ed esaminare come le tecnologie immersive, tra cui VR e AR, possano contribuire al futuro dell’istruzione. 

Il nuovo programma faciliterà una serie di nuove opportunità di apprendimento, in vista di una più ampia adozione delle soluzioni digitali in futuro. Come spiegato da Meta, “il metaverso è la prossima evoluzione di Internet. Comprende una gamma di tecnologie, tra cui visori VR che ti trasportano in ambienti completamente nuovi, occhiali AR che un giorno proietteranno immagini generate dal computer ed esperienze di realtà mista (MR) che fondono ambienti fisici e virtuali. Vogliamo che sempre più insegnanti e studenti traggano beneficio da queste tecnologie. Ecco perché, con il ritorno degli studenti per il nuovo anno accademico, avviamo un nuovo programma di partnership per aiutare gli studenti universitari negli Stati Uniti a imparare utilizzando la realtà virtuale”.   

Le università che hanno preso parte al programma includono realtà prestigiose come la Stanford University, il Morehouse College e l’Università dell’Iowa, con la maggior parte dei corsi VR incentrati, attualmente, sulle competenze trasversali e sulla gestione di situazioni che simulano ambienti di vita reale. Non mancano però approfondimenti in materia di applicazioni infermieristiche e chirurgiche

“Studenti più motivati con la VR”

Meta evidenzia la disponibilità a oggi di una vasta gamma di app relative all’istruzione, comprese esperienze relative a scienza, ingegneria, tecnologia e matematica (STEM), storia, lingue e letteratura etc. Questa nuova spinta punterà a integrare ulteriormente la realtà virtuale in più aree, esplorando nuove potenzialità in ambiti ancora poco considerati. Le scuole che integrano nuovi elementi di apprendimento VR stanno ottenendo buoni risultati, secondo i dati di Meta. “Un recente rapporto di PwC ha rilevato che, tra gli studenti che utilizzano la realtà virtuale, il 40% appare più sicuro nell’applicazione degli insegnamenti e il 150% più coinvolto durante le lezioni. Inoltre gli studenti alle prese con modelli di apprendimento incentrati sulla VR mostrano punteggi dei test superiori dell’11% rispetto a quelli del gruppo di controllo in uno studio randomizzato”. Le tecnologie virtuali presentano indubbiamente dei vantaggi educativi: l’apprendimento in questi nuovi ambienti digitali più coinvolgenti offre la capacità di sperimentare le informazioni e le nozioni, invece di leggerle semplicemente. VR e AR possono offrire maggiori opportunità in questo senso e, con l’evolversi della tecnologia, offriranno logicamente un enorme potenziale di apprendimento per gli studenti del futuro. 

Roblox è per esempio uno dei tanti brand del mondo dei games già al lavoro con Meta, per attingere alla prossima generazione di consumatori, e costruire verso la nuova visione del metaverso. Ed è proprio a quel mondo che Meta guarda con maggiore interesse. I giovani hanno già “trasferito” la maggior parte delle interazioni sociali in mondi virtuali, come Roblox, Minecraft e Fortnite. Una generazione cresciuta comunicando attraverso avatar digitali, probabilmente più aperta all’esperienza VR di livello successivo promossa da Meta.

 

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Author: Redazione

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